La Naspi, o disoccupazione, è un’indennità corrisposta dall’INPS al lavoratore dipendente che abbia involontariamente perso la propria occupazione o sia giunto al termine del suo contratto di lavoro a tempo determinato.
I requisiti per ottenere l’indennità di disoccupazione
Il lavoratore per avere diritto alla Naspi deve essere in regola con due requisiti fondamentali:
- Perdita di lavoro involontaria
Il lavoratore richiedente deve aver perso il lavoro involontariamente, ovvero, deve aver subito un licenziamento oppure sia giunto al termine del suo contratto di lavoro a tempo determinato. Quindi, la Naspi non spetta a coloro che abbiano presentato dimissioni volontarie, oppure il loro rapporto di lavoro sia cessato a seguito di una risoluzione consensuale.
Ci sono però delle circostanze in cui la legge prevede delle eccezioni:
- Quando il richiedente ha trasmesso le proprie dimissioni per giusta causa: sono le ipotesi in cui il lavoratore, ad esempio, abbia subito una molestia sessuale sul luogo di lavoro, oppure, ancora, il lavoratore che abbia subito una modificazione peggiorativa della mansione lavorativa;
- Oppure, la lavoratrice che presenta le dimissioni durante il periodo, tutelato, di maternità, ovvero, a partire da 300 giorni prima della data del presunto parto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino, ad accezione di Colf e Badanti. Dimissioni che devono essere convalidate dall’Ispettorato del Lavoro;
- Il caso in cui sia intervenuta una risoluzione consensuale del rapporto (ad esempio, in occasione di una apposita procedura di conciliazione presso la Direzione Territoriale del Lavoro, oppure, a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi presso un’altra sede di lavoro distante più di 50 km dalla sua residenza);
- La Contribuzione
Altro requisito per richiedere l’indennità di disoccupazione, è che il richiedente abbia maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti alla richiesta. Per poter soddisfare questo requisito, si ritengono essere contributi utili:
- I contributi previdenziali;
- I contributi figurativi;
- I periodi di lavoro svolto all’estero;
- I periodi di lavoro svolti unicamente in un altro Paese dell’Unione Europea, laddove si tratti di lavoro frontaliero o transfrontaliero;
- I periodi di assenza dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni, per massimo 5 giorni lavorativi nell’anno solare;
Quindi, chi ha diritto a ricevere la Naspi?
In sostanza, le categorie di lavoratori che possono chiedere la disoccupazione, e che rientrino nelle condizioni sopra elencate, sono:
- I lavoratori dipendenti;
- Gli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci (a seguito della Legge di Bilancio 2022);
- Apprendisti;
- I soci di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato;
- Il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
- I dipendenti, a tempo determinato, delle pubbliche amministrazioni;
Chi sono, invece, i soggetti che non hanno diritto alla Naspi?
La legge, allo stesso tempo, prevede delle categorie di lavoratori che non possono richiedere la Naspi:
- I dipendenti, a tempo indeterminato, delle pubbliche amministrazioni;
- Operai agricoli a tempo determinato e indeterminato, cui sono soggetti ad una diversa normativa;
- I lavoratori extracomunitari con appositi permessi di soggiorno per il lavoro stagionale;
- Coloro che hanno raggiunto i requisiti per il pensionamento;
- Coloro che ricevono l’assegno ordinario di invalidità;
Conclusione
Questo articolo contiene tutte le informazioni riguardante i soggetti che possono godere della Naspi. Se sei interessato e cerchi un servizio che ti permetta di richiedere la Naspi comodamente da casa, evitando così lunghe attese, puoi usufruire del Nostro Servizio Online di Pratiche Amiche, seguendo la nostra guida online.