Come spiegato nel precedente articolo sull’Assegno Unico e Universale, esso è un incentivo che ha sostituito quasi tutti i benefit e i bonus riservati a chi ha figli a carico.
Abbiamo visto in questo articolo che il calcolo dell’Assegno Unico tiene conto del numero di figli e dell’attestazione ISEE, se presente. Ma, ai fini dell’Assegno Unico, l’ISEE a quale anno deve riferirsi?

Le novità 2023 per l’Assegno Unico Universale
Con la manovra approvata dal Governo Meloni sono stati modificati gli importi destinati alle famiglie che hanno diritto all’Assegno Unico Universale 2023. L’adeguamento riguarda i nuclei familiari più numerosi con figli piccoli e quelli con figli disabili.
A partire dal 1° marzo 2023 sarà più semplice ricevere l’Assegno Unico per i figli a carico:
- L’INPS, infatti, erogherà in automatico il pagamento per coloro che già ne usufruiscono;
- Chi, invece, richiede l’Assegno Unico Universale per la prima volta, dovrà presentare la domanda;
- Chi dovrà provvedere solo a segnalare delle variazioni circa la propria situazione, potrà aggiornare l’istanza in corso, tramite la procedura online.
Quale ISEE viene preso in considerazione?
Abbiamo detto che per calcolare l’importo dell’Assegno Unico Universale, si tengono conto di due fattori importanti: il numero dei figli e l’attestazione ISEE.
Ma a quale anno deve riferirsi l’attestazione ISEE?
- Le mensilità di Gennaio e Febbraio 2023, saranno calcolate in base all’ISEE 2022 in corso di validità, oppure, in base all’ISEE relativo all’anno 2023, se già presente;
- Le cose cambiano da Marzo 2023: l’importo infatti sarà determinato in base all’ISEE 2023. Se quest’ultimo venisse a mancare, allora l’Assegno sarà calcolato prendendo in considerazione i valori minimi previsti dalla norma, salvo conguaglio con tutti gli arretrati in caso di presentazione dell’Attestazione entro il 30/06/2023.
Ricordiamo che L’ISEE ordinario indica la situazione reddituale e patrimoniale dei due anni precedenti. Quindi per il rilascio dell’attestazione ISEE 2023 sono considerati i redditi, i beni immobili e gli investimenti mobiliari al 31 dicembre 2021. Se ci sono state variazioni di redditi e/o patrimoni rilevanti è opportuno presentare l’ISEE corrente che è più attendibile per capire la situazione economica-patrimoniale aggiornata.
Precisazioni sull’ISEE
L’Assegno Unico e Universale è determinato in base alla soglia ISEE del nucleo familiare, ove è inserito il figlio beneficiario della prestazione, a prescindere se il genitore richiedente faccia parte del nucleo (come nel caso di genitori separati e/o divorziati). Infatti la domanda deve essere presentata da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale. Non è previsto il requisito della convivenza con il figlio per la presentazione della domanda.
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Quando l’INPS eroga in automatico l’Assegno Unico Universale
Come precisato, dal 2023 non è più necessario fare domanda per l’Assegno Unico, salvo i casi in cui vi siano variazioni nella situazione familiare, ovvero:
- Maggior numero di figli;
- Raggiungimento dell’età dei suddetti che comporta l’esclusione dalla erogazione dell’Assegno (22 anni), ad eccezion fatta per i figli con disabilità a carico, per i quali vien meno il requisito dell’età;
- Modifica dell’ISEE, cioè variazioni di reddito o del patrimonio del nucleo familiare;
Tuttavia, anche al di fuori di questi casi elencati, è comunque necessario presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per ottenere un ISEE aggiornato, altrimenti da Marzo 2023 verrà garantito solo l’importo minimo previsto per gli ISEE superiori a 40.000€.
Con la presentazione di una valida attestazione ISEE, a quanto ammonta l’importo dell’Assegno Unico?
L’importo dell’Assegno Unico e Universale varia a seconda del valore ISEE:
- Se ISEE > 15.000€, per ciascun figlio minorenne è riconosciuto un Assegno pari a 175 € mensili. Invece, per i figli maggiorenni a carico (ricordiamo, fino al ventunesimo anno di età), se:
- Frequentanti di un Corso di studi o Formazione professionale;
- Svolge un tirocinio;
- Svolge attività lavorativa con un reddito complessivo annuo lordo di 8.000 €,
- Disoccupato, iscritto ai Centri per l’Impiego;
- Svolge Servizio Civile;
È riconosciuto un Assegno pari a 85 €;
- Se ISEE < o = 40.000€, l’Assegno si riduce gradualmente fino ad arrivare a 50 € mensili. Invece, per i figli maggiorenni a carico, in presenza delle medesime condizioni appena elencate sopra, l’Assegno si riduce gradualmente fino ad arrivare a 25 €.
Per i figli con disabilità a carico è prevista una ulteriore maggiorazione.
Cosa succede all’importo dell’Assegno Unico se non ho un ISEE 2023 valido?
Si può presentare la domanda di Assegno Unico anche senza un ISEE valido, essendo un sostegno universale, ma, in tal caso, l’Assegno Unico è riconosciuto nella misura fissa minima. Tuttavia, c’è tempo sino al 30 giugno per presentare un ISEE aggiornato ottenendo così gli importi arretrati sin dalla data della domanda.
Quindi, se l’ISEE viene presentato dopo il 30 giugno, la persona potrà godere dell’Assegno, ma perderà il diritto alle somme arretrate, oltre al fatto che l’Assegno decorrerà dal mese successivo a quello della presentazione della domanda.
Se, al momento della domanda, non è presenta una valida attestazione ISEE, l’INPS metterà in pagamento l’importo minimo che può partire:
- Da 50€ fino ad un massimo di 175€ mensili per i figli minorenni;
- Da 25€ fino ad un massimo di 85€ mensili per i figli maggiorenni fino a 21 anni di età.
Cosa succede se l’ISEE presenta omissioni o difformità?
L’assegno unico è liquidato sulla base del valore dell’ISEE, anche se presenta omissioni o difformità. La persona, avvisata delle difformità o delle omissioni, è tenuta a regolarizzare la sua posizione entro fine anno. Qualora l’interessato non provveda in tal senso, l’INPS procederà al recupero dell’importo erogato eccedente il minimo che sarebbe spettato per l’Assegno Unico e Universale in assenza dell’attestazione ISEE.
Il contribuente per rettificare le omissioni o le difformità può:
- Presentare domanda per l’Assegno Unico avvalendosi dell’attestazione ISEE difforme. In questo caso, l’INPS può richiedere al cittadino la documentazione idonea comprovante la veridicità e la completezza dei dati indicati nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica);
- Presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica priva di difformità;
- Richiedere la rettifica della Dichiarazione Sostitutiva Unica con effetto retroattivo: questo solo se la dichiarazione è stata presentata dal CAF e quest’ultimo abbia commesso un errore materiale.
Quali sono nello specifico le novità 2023 per l’Assegno Unico e Universale?
Dal 2023 l’importo dell’Assegno Unico e Universale subisce delle maggiorazioni, a causa dell’aumento del costo della vita. Questi incrementi, saranno erogati a partire dalla mensilità di febbraio 2023, ma solo in presenza di talune condizioni:
- I nuclei familiari con 4 o più figli, vedono l’Assegno scattare un aumento pari a 150€ mensili;
- Per chi ha 3 o più figli a carico, di età compresa tra 1 e 3 anni, scatta la maggiorazione del 50%, solo per gli ISEE che abbiano un valore fino a 40.000€;
- I nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno, vedono un incremento del proprio Assegno pari al 50%, a prescindere dall’Isee.
- Per i figli disabili, l’importo dell’Assegno Unico sarà di un massimo di 175€, a cui verranno sommati altri 105€ mensili, in caso di non autosufficienza del figlio (anche per i figli fino a 21 anni).
Conclusioni
In questo articolo vi abbiamo spiegato quale ISEE occorre per presentare la domanda di Assegno Unico e Universale.
Se hai ancora dubbi e necessiti dell’ausilio di consulenti specializzati nelle richieste di Assegno Unico, abbiamo preparato a tal proposito un servizio semplice, intuitivo, alla portata di tutti e completamente online!
Dovrai solo inserire i tuoi dati anagrafici e caricare i documenti richiesti. A richiedere la tua pratica penseremo noi!